Questa è una storia simbolica da cui traiamo una lezione di Natale che potrebbe essere benefica per la nostra salvezza. Si narra di un raccoglitore di legna che raccoglieva legna dal bosco e, in una freddissima giornata invernale, decise di accendere il camino con la legna per scaldarsi. Un pezzo di legno chiese insistentemente di non essere gettato nel fuoco, ma lui rifiutò dicendo che non era utile ed era stato preparato a tale scopo.
Lo supplicò, dicendo che era ancora in buone condizioni, ha una buona struttura e non ama le fiamme e il fuoco. Lo rimproverò e lo maledisse dicendo: “Non vali nulla e non hai valore”. A questo punto, un rispettabile vecchio intervenne nel corso della conversazione e chiese al raccoglitore di legna questo pezzo di legno dimenticato, ma prevalse il rifiuto. Tutto ciò che il vecchio poteva fare era offrirsi di acquistare la legna.
Il raccoglitore di legna chiese una somma molto grande di denaro e disse al vecchio saggio: “Hai pagato un grande prezzo per qualcosa che non vale tutto questo”. Appena il vecchio ricevette il pezzo di legno, prese il coltello e iniziò a intagliare, tagliandone i bordi e pulendolo, facendosi pregare dal pezzo di legno di lasciarlo in pace, senza tutto questo dolore. Il vecchio gli stava dicendo in modo gentile: “Aspetta solo un po’ di tempo…” continuando il suo lavoro intagliandolo e perforandolo mentre urlava di dolore.
La risposta è rimasta. “Attesa.” Il vecchio ha scavato più a fondo, chiedendo per tutto il tempo al legno di essere paziente. Dopo pochi minuti, il saggio iniziò a coccolare questo pezzo di legno dimenticato che era stato preparato per la sua morte dal fuoco. Appoggiò la bocca sulla sua apertura, soffiando in bellissime melodie. Ha fatto ammirare il raccoglitore di legna e tutti i passanti perché è diventato un grande flauto da cui uscivano suoni e melodie stupendi, al punto da far rabbrividire a sentirli. Il raccoglitore di legna disse: “Che cosa hai fatto a quel pezzo di legno? È estremamente sbalorditivo e bello! Posso riaverlo?” Il vecchio rispose: “No, e mille volte, no.
È mio.” Questa è la nostra storia con Gesù Cristo. Questa è la lezione del Natale. Eravamo tutti nel peccato, gettati nella morte e nel fuoco. Ma Cristo ha rifiutato di lasciarci, così è venuto sulla nostra terra come un figlio splendido, più grande di tutti i saggi e gli anziani del mondo. Ha pagato un ottimo prezzo per noi. Si sacrificò, abbassandosi dalla sua alta gloria e assumendo un corpo come il nostro come una croce amara, per elevare la nostra natura. “Dio si è fatto carne per rendere divino l’uomo”. Ha versato il Suo sangue come prezzo dal momento della Sua nascita nella carne.
Salì in Cielo dopo averci riformato, sapendo che questo mondo potrebbe pungerci e potarci un po’, e potrebbe tagliare gravemente i nostri rigonfiamenti, ma alla fine, diventeremo insuperabili più di tutti i flauti del mondo. Così, diventiamo messianici in Cristo dove lo Spirito Santo soffia in noi la melodia della sua gloria sapendo “che le pene del presente non possono essere misurate dalla gloria futura di essere conosciuta in noi”.
Così, diventiamo Regno, Celeste, Divino e magnifiche melodie e canti lodando Dio che si è calato in fasce come veli, comprandoci con il Suo sangue misericordioso attraverso la Sua Incarnazione. Gesù è nato… È nato… affinché noi nasciamo in Lui per essere trasformati in sante melodie. E così come da ora in noi inizia la processione del Regno dei Cieli. Amen.
Padre AghapiosNaous – Chiesa di Sant’Elia per i Greci Ortodossi – Rabieh – Mtayleb